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Via Crociferi

La via dei Crociferi a Catania è una monumentale direttrice stradale realizzata nel XVIII secolo. Essa ha inizio in piazza San Francesco d’Assisi e vi si accede passando sotto l’arco di San Benedetto. Continua
La strada, contornata da chiese, monasteri e poche abitazioni civili, è un esempio di unità dell’architettura barocca. Nel breve spazio di circa 200 metri sono presenti ben quattro chiese. La prima è la chiesa di San Benedetto collegata al convento delle suore benedettine dall’arco omonimo che sovrappassa la via e collega la Badia grande alla Badia piccola. Ad essa si accede a mezzo di una scalinata ed è contornata da una cancellata in ferro battuto. Proseguendo si incontra la chiesa di San Francesco Borgia alla quale si accede tramite due scaloni. Le due chiese sono separate da una piccola via che conduce al Palazzo Asmundo Francica-Nava. A seguire si incontra il collegio dei Gesuiti, vecchia sede dell’Istituto d’Arte, con all’interno un bel chiostro con portici su colonne ed arcate. Di fronte al collegio è ubicata la chiesa di San Giuliano considerata uno degli esempi più belli del barocco catanese.
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Cattedrale di Sant’Agata

La Cattedrale si affaccia maestosa su piazza Duomo, una delle più importanti piazze tardo barocche che segnò il nuovo assetto urbanistico settecentesco dopo la ricostruzione seguita al disastroso terremoto del 1693. Al centro della piazza campeggia la famosissima “fontana dell’ elefante”, simbolo della città, opera settecentesca dell’architetto palermitano Giambattista Vaccarini (1702-1769) al quale è attribuita la progettazione di gran parte degli edifici settecenteschi catanesi. Continua
Un’ antica leggenda circa l’origine di questo simbolo narra che, quando Catania fu abitata per la prima volta, un elefante allontanò tutte le bestie feroci che si trovavano in zona e i catanesi, per rendere omaggio a questo animale, eressero una statua ancora oggi chiamata, in dialetto locale, “liotru”. Secondo un’altra leggenda il termine dialettale si riferisce al nome del catanese Eliodoro, vissuto nell’ VIII secolo, bruciato vivo per ordine del vescovo Leone II il Taumaturgo perché, non essendo designato vescovo della città, disturbava le funzioni religiose con magie tra le quali quella di far camminare l’elefante di pietra.
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Teatro Massimo Bellini

Il Teatro Massimo Vincenzo Bellini è il centro di rappresentazione dell’opera di Catania. La sala a quattro ordini di palchi oltre il loggione, è di grande ricchezza decorativa ed è una delle più belle tra quelle costruite nell’Ottocento in Italia. Il tenore Beniamino Gigli la proclamò la migliore sala di teatro al mondo per l’acustica. |
Porta Uzeda

La porta Uzeda collega la piazza Duomo alla via Dusmet, nel cuore della Catania settecentesca. Per chi viene da via Etnea, la porta Uzeda costituisce l’uscita verso sud dalla piazza del Duomo. Essa collega il seminario dei chierici con il palazzo arcivescovile e la cattedrale di Sant’Agata. Continua
La porta si apre nelle cinquecentesche mura di Carlo V ed è intitolata al viceré spagnolo Giovanni Francesco Paceco, duca di Uzeda. Il suo viceregno durò dal 1687 al 1696. La facciata del manufatto si rifà a quella del seminario dei chierici a cui è collegata e costituisce un fondale scenografico che unisce tutti i gioielli che si affacciano sulla piazza Duomo.
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Fontana dell’Amenano

La fontana dell’Amenano si trova sul lato sud di piazza del Duomo e di fronte al palazzo degli Elefanti a Catania. La fontana, costruita nel 1867 dal maestro napoletano Tito Angelini in marmo di Carrara, rappresenta il fiume Amenano come un giovane che tiene una cornucopia dalla quale fuoriesce dell’acqua che si versa in una vasca dal bordo bombato. L’acqua, tracimando da questa vasca, produce un effetto cascata che dà la sensazione di un lenzuolo. Da qui il modo di dire in siciliano “acqua a linzolu” per indicare la fontana. Continua
L’acqua che cade dalla vasca si riversa nel fiume sottostante, che scorre ad un livello di circa due metri sotto la piazza. Alle spalle della fontana, una scalinata in pietra lavica conduce alla Pescheria, antico mercato cittadino che, assieme alla Vucciria di Palermo, è fra le maggiori attrazioni folkloristiche delle due città siciliane.
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Palazzo degli Elefanti

Il palazzo degli Elefanti è un edificio storico, oggi adibito a municipio, ubicato sul lato nord della scenografica piazza Duomo di Catania. |
Anfiteatro Romano

L’anfiteatro romano di Catania, di cui è visibile solo una piccola sezione nella parte occidentale della piazza Stesicoro, è una imponente struttura costruita in epoca imperiale romana, probabilmente nel II secolo, ai margini settentrionali della città antica, a ridosso della collina Montevergine che ospitava il nucleo principale dell’abitato. Continua
La zona dove sorge, ora parte del centro storico della città, in passato era adibita a necropoli. Esso fa parte del Parco archeologico greco-romano di Catania. |
Monastero dei Benedettini

Il Monastero di San Nicolò L’Arena è un complesso ecclesiastico del centro storico di Catania, situato in piazza Dante, costituito da un importante edificio monastico benedettino e da una monumentale chiesa settecentesca. Continua
Fu fondato da monaci provenienti dall’omonimo monastero situato nei pressi di Nicolosi che a metà del XVI secolo chiesero al senato cittadino l’autorizzazione a edificare entro le mura, poiché minacciati dalle eruzioni dell’Etna e dalla presenza di briganti. Nel 2002 viene inserito nell’elenco del patrimonio mondiale dell’UNESCO come “gioiello del tardo-barocco siciliano” . Oggi è sede del DISUM – Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania.
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Chiesa di San Nicolò l’Arena

La chiesa di San Nicolò l’Arena a Catania è un edificio di culto cattolico, sito in Piazza Dante. Misurando 105 metri di lunghezza e con un’altezza massima di circa 66 metri alla cupola, è l’edificio di culto cattolico più grande e alto di Sicilia, con il punto d’osservazione panoramico aperto al pubblico più alto di Catania. Riaperta al pubblico recentemente, è divenuta (con l’adiacente monastero benedettino) l’attrazione turistica più rilevante di Catania (assieme al Duomo, il teatro Massimo Bellini e il castello Ursino). La sua costruzione è posteriore all’eruzione dell’Etna del 1669 e sostituì un tempio più antico rinascimentale. Continua
Nel transetto si trova la grande meridiana che due famosi astronomi, il tedesco Wolfgang Sartorius von Waltershausen e il danese Christian Peters tracciarono sulla pavimentazione a partire dal 1839. In realtà, già da molto tempo si pensava a dotare la chiesa di una meridiana, ma i progetti precedenti patrocinati da vari abati non riuscirono ad andare in porto e fu solo con l’abate Giovan Francesco Corvaja che la meridiana fu effettivamente realizzata. Grandi furono le lodi che ricevette quest’opera al suo completamento nel 1841, tanto per le dimensioni quanto per il valore dei materiali e delle finiture, ma soprattutto per la precisione ed arditezza dei calcoli; si disse infatti che essa “spaccava il secondo”.
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Piazza dell’Università

Piazza dell’Università si trova lungo la via Etnea, a meno di cento metri da piazza Duomo, ed è una delle piazze più scenografiche del centro storico catanese. Continua
La sua esistenza risale almeno al 1696 quando, sul lato ovest, venne edificato il palazzo dell’Università dopo le distruzioni causate dall’evento sismico del 1693. Sul lato est, di fronte al palazzo dell’Università, si trova il palazzo San Giuliano costruito nel 1738, per i Paternò Castello marchesi di San Giuliano, su progetto dell’architetto Giovan Battista Vaccarini.
Nella piazza sono presenti quattro candelabri artistici in bronzo, realizzati nel 1957 su progetto dell’architetto Vincenzo Corsaro, rappresentanti quattro antiche leggende catanesi: Gammazita, il Paladino Uzeda, i fratelli Pii e Colapesce. |
Terme Achilliane

Per terme Achilliane si intendono delle strutture termali sotterranee databili al IV-V secolo situate a Catania di cui rimane appena una piccola porzione visibile sotto piazza del Duomo. Continua
Si accede all’ambiente termale passando da un corridoio con volta a botte ricavato nell’intercapedine tra le fondamenta della cattedrale il cui accesso è preceduto da una rampa in discesa a destra della facciata della stessa. Il nome dell’impianto è dedotto da un’iscrizione su lastra di marmo lunense ridottasi in sei frammenti principali, databile alla prima metà del V secolo, oggi esposta all’interno del Museo civico al Castello Ursino. |
Castello Ursino

Il castello Ursino di Catania fu costruito da Federico II di Svevia nel XIII secolo. Il maniero ebbe una certa visibilità nel corso dei Vespri siciliani, come sede del parlamento e, in seguito, residenza dei sovrani aragonesi fra cui Federico III. Oggi è sede del Museo civico della città etnea, formato principalmente dalle raccolte Biscari e dei Benedettini.
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Palazzo Biscari

Palazzo Biscari è il più importante palazzo privato di Catania. Venne realizzato per volere della famiglia Paternò Castello dei principi di Biscari a partire dalla fine del Seicento e per gran parte del secolo successivo, in seguito al catastrofico terremoto dell’11 gennaio 1693. Continua
Il nuovo palazzo venne edificato sulle mura di Catania, costruite per volere dell’imperatore Carlo V nel Cinquecento e che avevano in parte resistito alla furia del terremoto: i Biscari furono una delle poche famiglie aristocratiche della città che ottenne il permesso regio di costruire su di esse.
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Basilica della Collegiata

La Basilica Maria Santissima dell’Elemosina, meglio conosciuta come Basilica della Collegiata, è una chiesa tardo-barocca di Catania, posta lungo il lato ovest della via Etnea, nell’omonimo quartiere Basilica Collegiata: essa è situata poco più a nord del Palazzo dell’Università |
San Giovanni Li Cuti

San Giovanni li Cuti è il nome del piccolo borgo marinaro di Catania dove c’è la spiaggia più caratteristica della città formata da sabbia e rocce nere di origine vulcanica.
In estate, la spiaggia “metropolitana” si popola di catanesi che cercano un po’ di ristoro per fuggire al caldo estivo. Continua
Il borgo è pieno di ristoranti e lidi, dove potrete trovare pesce fresco e pietanze tradizionali siciliane, di notte l’area di S.G. Li Cuti diventa protagonista della “movida” catanese estiva. Inoltre, è molto suggestivo passeggiare lungo il pittoresco porto dove è ancora possibile vedere le tipiche imbarcazioni in legno utilizzate dai pescatori locali.
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Chiesa di San Benedetto

Situata all’inizio della via Crociferi, la Chiesa di San Benedetto è un esempio architettonico di tardo barocco catanese. Non immune alla furia del terremoto del 1693, fu ricostruita immediatamente dopo il disastro insieme all’arco di S. Benedetto, che fu innalzato nel 1704, da cui prende il nome. Continua
All’interno sono da vedere il pavimento in marmi policromi intarsiati, che faceva parte dell’edificio originario e che è stato faticosamente recuperato dopo il terremoto, e i maestosi affreschi settecenteschi, principalmente realizzati dal messinese Giovanni Tuccari.
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Porta Garibaldi

La porta Ferdinandea, dopo il 1860 intitolata porta Garibaldi, è un arco trionfale costruito nel 1768 a Catania su progetto di Stefano Ittar e Francesco Battaglia per commemorare le nozze di re Ferdinando III di Sicilia e Maria Carolina d’Asburgo-Lorena. Continua
Si trova tra piazza Palestro e piazza Crocifisso, alla fine di via Giuseppe Garibaldi, nel quartiere Fortino, in dialetto catanese Furtinu. La zona è chiamata ‘u Furtinu in ricordo di un fortino costruito dal viceré Claudio Lamoraldo, principe di Ligne, dopo l’eruzione lavica del 1669 che colpì la città su tutto il lato occidentale, annullandone le difese medievali. Dell’opera di fortificazione avanzata che sorgeva a sud di piazza Palestro, ormai scomparsa, rimane solo una porta in via Sacchero. Alcuni palazzi collegati alla porta furono demoliti negli anni trenta, altri oggi sono abbastanza poveri e tutt’altro che simmetrici. La riqualificazione della piazza ha dato sicuramente un altro aspetto alla porta, ma è comunque tutt’altro rispetto ai progetti originari. |
Via Etnea

La via Etnea è la strada principale del centro storico di Catania. Si snoda nella direttrice sud-nord, ha un andamento rettilineo ed è lunga circa 2,8 chilometri. La via Etnea sorse soltanto alla fine del XVII secolo a seguito del disastroso terremoto dell’11 gennaio 1693. Continua
L’evento tellurico rase pressoché al suolo la città di Catania e sotto le macerie perirono circa i due terzi dei suoi abitanti. Il duca di Camastra, inviato dal viceré con il mandato di sovraintendere alla ricostruzione della città, decise di tracciare le nuove strade secondo delle direttrici ortogonali e partì proprio dal duomo che era uno dei pochi edifici non completamente distrutti. Venne così creata una strada che dal duomo si dirigeva verso l’Etna e una strada che la incrociava con direttrice est-ovest. Nacque così quella che oggi è la via Etnea. La strada venne chiamata via duca di Uzeda, in onore del viceré del tempo. Nel corso dei secoli il suo nome venne poi mutato in via Stesicorea ed infine nell’attuale di via Etnea visto che la strada si dirige verso l’Etna.
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Monumento a Vincenzo Bellini

Il monumento venne realizzato dallo scultore Giulio Monteverde, su commissione del comune di Catania, ed inaugurato il 21 settembre del 1882. La sua ubicazione rimase in sospeso fino alla fine in quanto non si riusciva a decidere dove sistemarlo. Continua
Un gruppo di catanesi voleva porlo di fronte al teatro Massimo Bellini allora in costruzione, altri al posto della fontana dell’Elefante in piazza Duomo. Soltanto alla fine prevalse la proposta di innalzarlo in piazza Stesicoro. La statua sembra quasi posta in una posizione “strategica”, in quanto durante i giorni di festa dedicati alla patrona della città di Catania (Sant’Agata) proprio quando il fercolo si trova in Piazza Stesicoro, lo stesso Vincenzo Bellini sembra volgere lo sguardo verso la Santa, quasi ad omaggiarla. Si narra infatti che lo stesso compositore catanese, durante la sua giovinezza, fosse molto devoto alla Santa.
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Fontana dell’Elefante

La fontana dell’Elefante è un’opera monumentale realizzata tra il 1735 e il 1737 dall’architetto Giovanni Battista Vaccarini. È collocata al centro della Piazza del Duomo di Catania. Il suo elemento principale è una statua di basalto nero che raffigura un elefante, chiamato comunemente u Liotru e considerato l’emblema della città siciliana.
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